QUALE CITTADINANZA PER LA SOCIETÀ POST-GENOMICA?

«L’espressione “società post-genomica” evoca e sintetizza l’insieme di questioni connesse all’ampliamento delle conoscenze genetiche – spiega Emilia D’Antuono, docente di Filosofia Morale e promotrice del convegno – Etica, bioetica e diritto sono chiamati a interpretare la rivoluzione biotecnologica, evitando derive censorie, impegnandosi, di contro, nella definizione di compatibilità, via via adeguate, tra le conquiste scientifiche e le istanze della vita, tra la libertà e la responsabilità”.

Alle due giornate, introdotte dalla preside di Sociologia, Enrica Amaturo, dal preside di Scienze Biotecnologiche, Gennaro Marino, dal direttore del Dipartimento di Sociologia, Gabriella Gribaudi, dal direttore del CIRB, Enrico Di Salvo e dal direttore del master Co.Di.S., Gianfranco Pecchinenda, sono invitati studiosi di diversa formazione e soprattutto gli studenti, “ognuno – conclude la professoressa D’Antuono – per dare il suo contributo alla definizione di una «cittadinanza» che tragga ragioni di rinnovata partecipazione dalla conoscenza e dalla condivisione di temi solo pregiudizialmente vissuti come inaccessibili”.

 

LOCANDINA